Parametri di impatto ambientale

Azione per il clima

Gli ingredienti utilizzati per i mangimi costituiscono circa l’80% dell’impronta di carbonio in acquacoltura, e poiché il mondo sta procedendo verso un’economia a zero emissioni di carbonio, è essenziale ridurre l’impatto dei nostri mangimi.

Carbon footprint & greenhouse gas (GHG) emissions

Impronta di carbonio

L’impronta di carbonio (CF - Carbon Footprint) dei mangimi è una misurazione delle emissioni totali di gas serra (GHG - Greenhouse Gas ) generata durante le diverse fasi del ciclo di vita dei mangimi. L’aumento delle concentrazioni atmosferiche di gas serra, espresso in equivalenti di CO2, è causa del riscaldamento globale che stiamo vivendo oggi. L’unico modo per evitarne le conseguenze è semplice: ridurre le emissioni globali di gas serra.

BioMar segue la metodologia PEF* per il calcolo dell’impronta di carbonio e ha stabilito degli obiettivi verificabili su base scientifica, grazie all’iniziativa Science Based Targets (SBTi). L’ambizione di BioMar è quella di ridurre l’impronta di carbonio nei mangimi di 1/3 entro il 2030, con l’obiettivo di far sì che BioMar raggiunga lo “zero netto” non oltre il 2050.

*Impronta ambientale dei prodotti UE

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Economia circolare e riparativa

I principi dell’economia circolare e le pratiche riparatrici hanno un ruolo centrale nelle catene di approvvigionamento di risorse ittiche sostenibili e responsabili.

Circular raw materials & ingredients

Materie prime e ingredienti circolari 

In un’economia circolare, le risorse vengono mantenute in uso il più a lungo possibile, estraendone il massimo valore. Prodotti e materiali vengono recuperati e rinnovati, sfruttando modelli di business progettati per sostenere tale attività rigenerativa.

BioMar considera circolari le materie prime provenienti da sottoprodotti e flussi di scarto. Si cerca di diversificare le catene di approvvigionamento dei mangimi dalla competizione diretta con il cibo per il consumo umano. Esempi di materie prime circolari sono i sottoprodotti di origine animale, la farina di pesce e l’olio di pesce proveniente dall’industria degli scarti di lavorazione. 

Restorative raw materials & ingredients:

Materie prime e ingredienti riparatori

Per ridurre la pressione sugli stock selvatici, l’industria globale dei mangimi per l’acquacoltura è passata da ingredienti prevalentemente marini a mangimi a base prevalentemente vegetale. La scienza è chiara, l’agricoltura industriale non può conservare la sua utilità per la società in maniera indefinita visti gli attuali tassi di danno ecologico (ovvero, deforestazione e prodotti agrochimici) e di uso delle risorse (ovvero, acqua dolce, fertilizzanti e combustibili fossili).

La soluzione è ripristinare un equilibrio tra i benefici sociali dell’agricoltura e i benefici sociali dovuti a ecosistemi sani. La produzione riparativa rappresenta quindi il primo passaggio fondamentale per invertire le tendenze attuali e spostare l’agricoltura verso la sostenibilità.

Definiamo come ingredienti riparatori quelle materie prime capaci di spostare significativamente l’equilibrio tra gli impatti dell’ecosistema e i sistemi di produzione umana verso risultati ambientali netti positivi. Un esempio di ingrediente riparatore è la proteina da cellula singola ottenuta da sottoprodotti forestali fermentati.

BioMar è passata all’azione nelle sue aree di competenza. Incoraggiamo e stimoliamo le pratiche riparative nella catena di approvvigionamento, e abbiamo fissato degli obiettivi per i livelli minimi di inclusione di ingredienti circolari e riparativi. La nostra ambizione è di assicurare che i mangimi BioMar siano al 50% circolari e riparatori entro il 2030.

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Rapporto di dipendenza dal pesce selvatico (FFDR)

Gli ingredienti marini sono risorse limitate e devono essere consumati in modo responsabile.

Marine ingredients

Ingredienti marini

Per BioMar, una buona gestione degli oceani e dell’ambiente acquatico rappresenta un aspetto molto importante. Grazie all’adozione di ingredienti nuovi e alternativi per le nostre formule, creiamo soluzioni di mangime che soddisfano le esigenze nutrizionali di pesci e gamberi, e anche gli obiettivi economici degli allevatori, riducendo la dipendenza dalle scarse risorse marine.

Il Rapporto di dipendenza dal pesce  selvatico (FFDR - Forage Fish Dependency Ratio) indica la quantità di pesce selvatico utilizzato per produrre pesci o gamberi d’allevamento, come calcolato secondo gli standard degli allevamenti ASC. Questa misura tiene conto del contributo proteico e oleoso del pesce selvatico che è il fattore più limitante nel determinare il FFDR del mangime. Il FFDR della produzione di un allevamento può essere calcolato moltiplicando il FFDR del mangime per l’indice FCR ottenuto nell’allevamento.

Rapporto sulla sostenibilità

BioMar ha fatto una promessa al nostro pianeta e alla sua popolazione, stabilendo una serie di obiettivi ambiziosi che mirano a favorire la rigenerazione dell’ambiente e che permetteranno all’umanità di prosperare.