Per BioMar le microalghe non sono più un ingrediente di nicchia

Lo stabilimento di BioMar situato a Brande, in Danimarca, sta sempre più includendo le microalghe, in maniera efficace, all’interno della sua gamma di materie prime. L’utilizzo di microalghe per la linea di prodotti di punta che è fabbricata a Brande consente a BioMar di incrementare i criteri di sostenibilità, in quanto tale ingrediente contribuisce a ridurre la dipendenza dagli stock ittici selvatici.

L’esperienza con le materie prime a base di alghe

Per BioMar, lo sviluppo di una vasta gamma di materie prime rappresenta una fondamentale pietra miliare per la sua innovazione pionieristica, considerando che il processo di ricerca di nuovi ingredienti è in continua evoluzione, con la finalità di promuovere l’innovazione e la sostenibilità.

La ricerca e lo sviluppo di ingredienti a base di alghe avviata da BioMar risale al 2013, e vanta progetti di ricerca di grandi dimensioni, sia interni che esterni. Un esempio recente è costituito dal progetto “Alga4Fuel&Aqua”, una collaborazione tra BioMar Grecia, l’Università della Tessaglia e altri soggetti interessati.

Nel 2016, i primi mangimi commerciali contenenti microalghe sono sbarcati sul mercato, e nel 2021 BioMar ha raggiunto il milione di tonnellate di mangimi per salmoni contenenti microalghe. Oggi, considerando l’aggiornamento della gamma di materie prime che ha interessato lo stabilimento BioMar di Brande, le microalghe non devono più essere considerate un ingrediente di nicchia.

L’Amministratore Delegato di BioMar per i Paesi baltici, Anders Brandt-Clausen, ha così spiegato: “Per noi le microalghe hanno rappresentato a lungo, e continuano a rappresentare, un ingrediente strategico e rivoluzionario. Adesso siamo lieti di potere aumentare notevolmente i volumi utilizzati e di alzare l’asticella della sostenibilità per i nostri prodotti di punta. Le microalghe non sono più un’idea originale, sono diventate una realtà commerciale".

Un profilo nutritivo e sostenibile

Gli ingredienti di origine marina come la farina di pesce e l’olio di pesce sono eccellenti fonti di nutrienti, vitali per l’alimentazione dei pesci, ma si tratta di risorse limitate. Con l’inclusione nell’alimentazione di microalghe ad alto contenuto di acidi grassi omega a catena lunga, è ora possibile bypassare il pesce selvatico e andare direttamente alla fonte originale di omega 3 marini. Ciò contribuisce ad alleggerire la pressione sui nostri oceani, garantendo al tempo stesso che i pesci ricevano la nutrizione ottimale e necessaria, e riducendo anche il rapporto Fish In: Fish Out.

Un elemento importante per realizzare grandi ambizioni

La filosofia di BioMar è quella di reperire materie prime e ingredienti che non siano in concorrenza con la catena di approvvigionamento umano.

Questo è il motivo per cui sono state intraprese delle azioni concrete sulla base di una serie di ambizioni, che includono l’obiettivo - entro il 2030 - di rendere i mangimi BioMar circolari e riparativi al 50%. Le materie prime circolari sono quelle provenienti da sottoprodotti e reflui, e BioMar definisce come ingredienti riparatori quelle materie prime che riescono a spostare in maniera significativa l’equilibrio tra l’impatto sull’ecosistema e i sistemi di produzione umana verso un risultato ambientale netto positivo.

AlgaPrimeTM DHA, di cui è fornitore Corbion, sarà inclusa nella formulazione dei mangimi di punta e ad alte prestazioni di BioMar, e contribuirà a migliorare il profilo di sostenibilità di gamme di prodotti quali Blue IMPACT, EFICO Enviro e ORBIT.

“Per noi, quanto fatto a Brande rappresenta l’avvento di una nuova generazione di mangimi con un profilo di elevata sostenibilità. L’aggiunta di microalghe apre la strada a ulteriori sviluppi per i nostri mangimi sostenibili, e i nostri allevatori potranno beneficiarne direttamente in azienda, con una riduzione dell’impronta di carbonio”, ha così concluso Anders Brandt-Clausen.